Ingegner Martino Benzi

Perché ho realizzato questo sito web

Avevo finalmente deciso che era giunto il momento di progettare e realizzare il mio nuovo sito web e stavo cercando l'idea centrale, per descrivere nel modo migliore la mia attività professionale e convincere i visitatori del sito a dare un occhiata al Portfolio ed entrare in contatto con me, per richiedere una consulenza o anche solo un consiglio informale.

Ovviamente volevo un'idea che aumentasse il mio giro d'affari, visto che è questo lo scopo del mio sito web e di buona parte dei siti internet di questo mondo, e doveva essere un'idea buona dato che non bastano di certo le solite informazioni professionali: chi sono, cosa faccio, il portfolio dei lavori svolti, una pagina per i contatti: troppo banali, troppa concorrenza, nel marasma del web si finisce con lo scomparire.

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Il vecchio sito conteneva una sezione ricca di suggerimenti di tipo informatico, tuttora interessanti ma ormai datati, meno significativi per i visitatori del sito, e meno utili per farmi trovare tramite i motori di ricerca, rispetto a quando erano stati scritti. Non riuscivo però a trovare il modo giusto per aggiornare questa sezione.

Una sera cercai di raccontare a mia moglie che accidenti stessi facendo nel mio studio per buona parte delle mie giornate e, purtroppo, nottate lavorative. E mi accorsi che non era un racconto facile, nemmeno con lei che, dopo tutti questi anni, sa benissimo che lavoro faccio. E, visto che dietro ogni grande uomo c'è una grande donna, l'idea venne.

Forse avevo trovato qualcosa di diverso dal solito

Non sono molti i siti web in cui si parli dei processi logici necessari per progettare il proprio sito internet, sia che si decida — e si sia in grado — di realizzarselo da soli, sia che si preferisca affidarsi ad un professionista.

Sul web si trovano miriadi di siti contenenti consigli tecnici — alcuni sono utilissimi e fatti veramente bene, li trovi citati in bibliografia, molti altri sono privi di qualsiasi valore pratico — ma solitamente sono rivolti a professionisti dell'informatica, che abbiano necessità di approfondimento tecnico, non al committente di un sito che si ritrova solo con le proprie idee: come sempre, troppe o troppo poche.

Dopo vent'anni di esperienza nel settore, so benissimo quali sono i punti su cui si si rischia di non capirsi perfettamente con il committente quando si iniziano i lavori: i dettagli fondamentali che il cliente non ha considerato, di cui non si è riusciti a discutere a sufficienza e che saltano fuori in corso d'opera, costringendo sin troppo spesso a rifare buona parte del lavoro

Allora ho deciso di raccontarti cosa si deve sapere per la progettazione e la realizzazione di un sito internet efficace, che ottenga un buon posizionamento  sui motori di ricerca e che produca contatti validi dal punto di vista commerciale o sociale.

A chi è rivolto questo sito internet

È rivolto a te, perché mentre lo scrivo voglio indurti a pensare al tuo sito internet, non a come si può progettare un generico sito web.

Poiché le considerazioni da svolgere sono le stesse, non mi interessa se sei un ragazzino spensierato che vuol raccontare al mondo quanto gli piace andare in bicicletta o se sei l'impegnatissimo Amministratore Delegato di un'azienda con un sacco di dipendenti e l'esigenza di competere sui mercati di mezzo mondo.

In questo secondo caso, però, sei il tipo di persona con cui parlo abitualmente di siti internet e, molto probabilmente, sei stufo di farlo, però, se stai leggendo queste parole, vuol dire che prima o poi ti devi occupare di nuovo del problema, quindi spero che ciò che scrivo possa esserti utile e, magari, ti venga voglia ti entrare in contatto e valutare l'opportunità di una consulenza o di un incarico professionale. In questo caso non esitare, contattami: io lavoro per vivere e il mio lavoro mi piace.

E mi rivolgo a te perché, come scoprirai leggendo questo manuale, la parte più delicata della progettazione di un sito internet tocca proprio al committente del sito.

Non sto dicendo che lo devi progettare tu, ma che devi riuscire a fornire, a chi effettivamente progetterà e realizzerà il tuo sito, tutte quelle informazioni che gli serviranno per ottenere un risultato che soddisfi al meglio le tue necessità. E per riuscirci devi avere almeno un'idea su come si fanno i buoni siti internet.

Questo è un sito per fare prove ed esperimenti

Qualsiasi sito ben progettato può essere usato per fare prove ed esperimenti, cioè può essere un sito web efficace, versatile ed adattabile a nuove esigenze senza rifarlo da capo ogni sei mesi.

Anche il tuo: basta progettarlo bene.

Solitamente, però, i visitatori non se ne accorgono, mentre io, invece, voglio che tu ne sia ben consapevole sin dall'inizio. Se vuoi puoi considerare questa mia scelta come una strategia di marketing, oppure ritenerla semplicemente parte della trattazione su come progettare bene un sito internet efficace: non sbaglieresti in entrambi i casi.

La tecnologia usata

«No, da questo punto di vista non c'è nessuna sperimentazione: ho cercato di realizzare un sito internet allo stato dell'arte, sfruttando tecnologie perfettamente stabili ed assodate.»

La frase che puoi leggere sopra, è diventata obsoleta in meno di due anni, o meglio, sono cambiate le tecnologie stabili e assodate che ho adottato per la realizzazione di questo sito web.

Non sono forse "tecnologie perfettamente stabili e assodate" come quelle di allora — erano già vecchie di oltre dieci anni e sarebbero tuttora validissime, ma non soddisfano le nuove esigenze di accesso al web con i dispositivi mobili — però, con un minimo di prudenza e di sano buon senso professionale, sono di nuovo "lo stato dell'arte" nel momento in cui scrivo queste parole (febbraio 2013). Infatti il sito è stato completamente riprogettato secondo i principi del Responsive Web Design per essere perfettamente fruibile anche su smartphone e tablet.

I necessari approfondimenti sulle nuove caratteristiche sono disponibili  nel capitolo "Il Responsive Web Design" dove mi dilungo sul perché e il percome delle novità.

I testi dei capitoli, però, non sono cambiati — se non in piccola parte e per evidenziare le nuove esigenze del mercato — perché la loro validità resta assolutamente inalterata, semplicemente si sono aggiunti nuovi modi e nuove necessità di accesso al web da parte del pubblico, che possono essere facilmente soddisfatte.

L'estetica, l'usabilità e l'accessibilità

Questi tre punti fondamentali sono un unicum inscindibile, anche se molti fanno finta — voglio usare un eufemismo — di dimenticarselo.

Questo concetto percorrerà tutto il manuale, a volte sottotraccia, a volte con capitoli dedicati: lo considero talmente importante da avervi dedicato la maggior attenzione ed i maggiori sforzi nella realizzazione di questo sito. Attualmente è disponibile il capitolo: "Estetica, usabilità e accessibilità dei siti web - Introduzione al problema" e la pagina "Accessibilità e Usabilità" contiene la descrizione dello sviluppo di questo sito per ciò che riguarda questi problemi.

Per il momento mi limito a farti notare che non hai ancora incontrato un'immagine e, anche nel seguito, ne incontrerai pochissime.

La letteratura

Può sembrare eccessivo mettere le cose in questi termini ma, anche un sito web è letteratura, molto settoriale, molto specialistica indubbiamente, ma pur sempre letteratura. E della letteratura fa uso di tutte le risorse: grammaticali, sintattiche e retoriche, esattamente come se fosse stampato su carta ed acquistabile in libreria.

Solo che questo non è un libro stampato su carta: è un sito internet, cioè un ipertesto complesso, e degli ipertesti ha tutte le caratteristiche. Tra le quali caratteristiche compaiono nuove forme retoriche, prima fra tutte la navigabilità, con le sue funzionalità tecniche, estetiche e convenzionali per la navigazione stessa, che consentono al lettore di saltare di palo in frasca con una semplicità, una naturalezza altrimenti impossibili. E che gli consentono di andarsene a visitare un altro sito — quello di un concorrente — se non ne catturo fortemente l'attenzione.

E allora devo far di tutto per catturare la tua attenzione.

Mi concedo una digressione storico-letteraria: quando Alexandre Dumas iniziò a scrivere "I tre moschettieri", voleva raccontare le avventure di Athos, Porthos ed Aramis; d'Artagnan doveva essere solo un personaggio minore, un provincialotto che introduceva i personaggi principali; dopo poche puntate era diventato a furor di pubblico l'eroe di quel romanzo e dei due successivi. In questo momento non so ancora quale sarà "il mio d'Artagnan" e nemmeno se ce ne sarà uno. Se vuoi darmi suggerimenti a questo proposito, puoi andare alla pagina contatti e scrivermi: ti assicuro che li terrò in considerazione.

Se ti ho incuriosito abbastanza, puoi passare al capitolo successivo che s'intitola: "Come è stato progettato questo sito internet".